Il percorso di sostenibilità di Tinazzi ha inizio negli anni 2000, con una gestione impiantistica all’avanguardia, sistemi di tracciabilità di filiera e l’uniformazione a certificazioni di legge che hanno permesso di realizzare la linea produttiva biologica.
Nell’ottica di abbracciare la sostenibilità a 360° con il passare degli anni il gruppo si è impegnato su più fronti, come nel proseguimento del percorso di conversione biologica di tutti i vigneti – 90 ettari tra Bardolino Classico, Valpolicella, Custoza, Puglia e i recenti di 5,5 ettari in Toscana e nel Chianti Classico di Pian del Gallo – e la conseguente produzione della nuova linea di vini biologici.
Gli investimenti in sostenibilità nell’ultimo biennio ammontano complessivamente a 171.618 €, suddivisi in strategia di sostenibilità, conformità delle norme e rispetto per l’ambiente, eco-progettazione e qualità, sicurezza e tracciabilità del prodotto.
L’impegno ambientale dell’azienda è testimoniato dal continuo miglioramento delle risorse energetiche, elemento cruciale per una gestione sostenibile. L’utilizzo di energia elettrica autoprodotta dagli impianti fotovoltaici garantisce la copertura necessaria alla linea di imbottigliamento e all’impianto di refrigerazione. L’azienda ha installato impianti fotovoltaici sul sito di Lazise nel mese di giugno 2019 e sul sito di Campopian, producendo al 31 dicembre 2021 274.870 kWh ed evitando 119.073 kg di CO2. Inoltre, sul fronte degli investimenti che hanno interessato la sede principale di Lazise, è stato implementato – con un investimento di 118.000 € – il nuovo impianto di depurazione dei reflui attraverso un sistema a membrane, che consente una notevole resa depurativa e una portata di refluo giornaliera più ampia.
Grande attenzione è riservata all’ambito del benessere aziendale, con particolare rispetto di tutte le normative sulla sicurezza sul lavoro, e investimenti nella formazione dei dipendenti.
Trasparenza e condivisione di buone pratiche di lavoro sono parte irrinunciabile nella supply chain: per Tinazzi una catena di fornitura responsabile prende origine da una gestione degli acquisti centralizzata che permette il rispetto degli step e l’efficacia nel controllo lungo tutta la filiera. Mediante questionario di Valutazione Fornitori, vengono selezionati i fornitori conformi ai requisiti in materia di sicurezza, legalità e qualità. I prodotti sono identificati lungo tutte le fasi della realizzazione: data l’importanza della rintracciabilità, l’azienda registra l’identificazione univoca del prodotto, dei semilavorati, delle materie prime e dei materiali di confezionamento. Lo stesso vale per i servizi di trasporto, sia della materia prima che del prodotto finito o semilavorato.
Infine il concetto del “restituire” al territorio è di fondamentale importanza per Tinazzi, che realizza numerose attività di sostegno sociale come il progetto Piana degli Orti e il riciclo delle barrique della Tettoia Pinardi. Altri progetti sostenuti negli anni sono il progetto sulla conoscenza dei disturbi neurologici funzionali del Dipartimento Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona e la realizzazione dell’Archeopark di San Giorgio in Puglia.