Scompare oggi un protagonista indiscusso della scena enogastronomica soprattutto romagnola. La Madia ricorda un amico carissimo.
Avrebbe compiuto 74 anni domenica prossima Franco Casalboni, personaggio molto noto e amato nel panorama della ristorazione e della cultura enogastronomica del Forlivese e della Romagna in generale.
Una complicazione post-covid l’ha strappato all’affetto della moglie Patrizia, della figlia Stefania, dei nipoti e dei tanti amici che lo stimavano incondizionatamente.
Per anni gestore del ristorante Belvedere, struttura storica nel centro di Bertinoro, Casalboni era maître, sommelier, padrone di casa affabile ed elegante.
I clienti che numerosi affollavano le accoglienti sale e la spettacolare terrazza panoramica che dall’alto guardava la riviera, lo ricordano per le creazioni che, con straordinaria abilità, creava direttamente davanti al loro tavolo con la tecnica “alla lampada”.
Ma era la cucina di forte identità territoriale a fare del Belvedere un locale cult fin dagli anni ’80, ed era Franco, con il suo servizio impeccabile eppure caldo e avvolgente, a creare un rapporto di fiducia con i propri ospiti.
Forte di esperienze internazionali che ne avrebbero forgiato lo stile e la professionalità, Franco Casalboni era stato anche autore di numerose rassegne enogastronomiche volte a far conoscere non solo i piatti della classicità romagnola in chiave contemporanea, ma soprattutto i vini in un periodo storico che ancora aveva il fascino del pionierismo.
La straordinaria storia del locale si interruppe per le vicende che fatalmente caratterizzano locazioni e contratti, per poi proseguire, nel 2007, nella gestione del Ristorante Casa Artusi di Forlimpopoli, attività proseguita fino all’avvicendamento con il suo chef storico, Andrea Banfi, che ne prese le redini.
Con Franco Casalboni scompare, dopo il collega Gianfranco Bolognesi della Frasca di Castrocaro deceduto nel dicembre scorso, un altro artefice e cultore della nostra più rappresentativa civiltà della tavola.