È seguendo il filo conduttore della diffusione nel mondo della cucina italiana che Salvatore Branda, insieme a sua moglie Nina, ha aperto il ristorante La Sosta nelle campagne di Swellendam in Sudafrica.
Una cucina che loro stessi definiscono “italiana contemporanea” delineata da sapori, profumi e suggestioni gustative legati alla cultura gastronomica nostrana, si avvale dell’utilizzo di tecniche moderne e della costante ricerca di ingredienti di altissima qualità, facendo uso, quanto più possibile, di fornitori locali, soprattutto per quello che riguarda prodotti freschi e stagionali come le carni e le verdure.
Essendo un ristorante che propone cucina italiana, quella vera e non alterata dall’esigenza di accontentare i palati locali, la pasta ha una grande rilevanza all’interno della carta: fresca e fatta in casa, con gnocchi, risotti e paste ripiene, tutte le proposte sono valorizzate in chiave attuale e inserite in un percorso di degustazione che si snoda su più portate.
Lo chef Branda riprende inoltre il rituale sudafricano del “braai”, il barbecue autoctono, utilizzando questa tecnica di cottura nella preparazione di alcuni ingredienti dei piatti in menu.
La Sosta è un posto dove i viaggiatori provenienti da tutte le parti del mondo possono passare una serata in totale relax, godendo della bellezza delle montagne e della tranquillità della storica città di Swellendam.
Dalla colazione, studiata per far felici gli ospiti inter-nazionali, alla cena tipica a base di una cucina italiana riconoscibile nei suoi tratti identitari, corredata da un servizio di sala curato, ma non troppo formale, ogni cosa è pensata fino al minimo dettaglio, nulla è lasciato al caso e i risultati non sono tardati ad arrivare.
La Sosta ha conquistato nel 2023 il trentaquattresimo posto nella classifica 50 best Top Italy e non smette di pensare in grande.
[Questo articolo è tratto dal numero di settembre-ottobre 2024 de La Madia Travelfood. Puoi acquistare una copia digitale nello sfoglia online oppure sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni due mesi la rivista cartacea]