Roberta Assirelli è una romagnola doc nata e vissuta in una piccola frazione di una manciata di anime, ora sotto la giurisdizione politica-geografica del comune di Forlì-Cesena, ma che fino al 1923 faceva parte della provincia di Firenze: Rocca San Casciano.
Roberta è una grande appassionata di vino, questo è innegabile.
Consegue la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la facoltà di Agraria di Bologna – sede di Cesena – nel 2011, ma già in tempi non sospetti il vino era entrato prepotentemente nella sua vita.
Gli studi scientifici-agronomici le hanno permesso di avvicinarsi ancora di più al mondo del vino e proprio qui incomincia ad aumentare la sua curiosità verso la materia.
Il tempo ha portato Roberta ad approfondire certi argomenti scendendo ancora più nello specifico. Così, successivamente, decide di frequentare tutti i tre livelli come sommelier AIS per mettere alla prova il suo palato.
Quello che l’ha spinta verso questo mondo in continua evoluzione – come racconta lei – è principalmente la curiosità, quella che quotidianamente la porta a scoprire sempre qualcosa di nuovo.
Roberta è consapevole che l’esperienza è fondamentale per poter diventare una brava degustatrice.
Studiare, confrontarsi con chi ne sa più di lei, mettersi in gioco senza paure, scoprire nuove cantine, nuovi vini, valutare le varie vendemmie e le loro evoluzioni sono alla base del successo.
Racconta: “All’inizio sei solo tu e il tuo calice di vino, lo guardi, lo annusi, lo assaggi e questo è il grande punto di partenza. Poi, con il passare del tempo, affini i tuoi sensi e attivi la memoria gustativa fondamentale per riconoscere le varie sfumature dei vini. I tuoi ricordi, le tue sensazioni ti aiutano a completare questo percorso fatto principalmente di esperienze e sacrifici nel bicchiere. Poi si passa ai viticoltori, alle loro fatiche e alla lungimiranza nell’aspettare il risultato di una vendemmia. Questo è il vero snodo che ti porta a capire ancora di più il vino.
Di seguito una selezione dei vini che hanno colpito maggiormente Roberta durante gli assaggi di questo 2019:
RIESLING ALTO ADIGE D.O.C. – 2016 – FALKENSTEIN – ALTO ADIGE (VAL VENOSTA): 92/100
Al naso subito netti richiami di pietra focaia, albicocca e pesca a pasta bianca; in bocca l’acidità è spiccata, sostenuta ulteriormente da una grande e persistente sapidità che dona al vino lunghezza e freschezza. Un grande vino che vive la sua vita dentro una bottiglia dal tappo Stelvin.
CHARDONNAY ALTO ADIGE RISERVA VIGNA “AU” – 2016 – TIEFENBRUNNER: 94/100
Immediata l’intensità aromatica giocata e sviluppata sulle note di frutta esotica ma con richiami floreali riconducibili principalmente ai fiori di ginestra. Al gusto l’acidità è equilibrata con il corpo del vino e – seppur si parli di vino bianco – notevole la parte tannica che dona longevità per sostenersi nel futuro.
CHARDONNAY ALTO ADIGE LOWENGANG – 2016 – ALOIS LAGEDER: 96/100
Al naso fin da subito le note di banana e pesca matura emergono su tutte. La bocca è densa, quasi burrosa e dona corpo e struttura alla bevuta. Un vino che può dare il meglio di sé tra qualche anno.
VITOVSKA 2015 – VODOPIVEC: 94/100
Questo è il vitigno che rappresenta al meglio la zona del Carso. Il colore è un fantastico giallo oro che ti porta immediatamente a pensare a queste terre. I profumi inconfondibili di fiori e frutta a pasta gialla sono accompagnati da una lunga nota salmastra a centro bocca. Una grande mineralità in chiusura, sorretta da una buona tannicità.
“MARTIN” TIMORASSO COLLI TORTONESI D.O.C. – 2015 – MARTINETTO: 92/100
Il Timorasso è uno dei più longevi vini bianchi italiani caratterizzati da una grande intensità aromatica, dove gli agrumi e la frutta esotica sono alla base del bouquet, grazie anche all’affinamento per oltre un anno in barrique di rovere francese. Al gusto sorprende, oltre alla sua morbidezza, anche la sapidità. Piacevole il finale lungo e caldo.
TREBBIANO D’ABRUZZO – 2015 – EMIDIO PEPE: 95/100
Sicuramente uno dei maggiori esponenti di questo vitigno. Al naso pesca, pepe bianco e nocciola i principali rimandi. Al gusto sorprende la sua grande persistenza e lunghezza. Rustico ma elegante al tempo stesso, regala in chiusura una succosità caratteristica del vitigno e dell’azienda.
CERVARO DELLA SALA – 2015 – MARCHESI ANTINORI: 92/100
Uno tra i vini bianchi italiani più celebri di sempre. Nato da un blend di Chardonnay e Grechetto, sorprende immediatamente al naso per la sua profonda intensità aromatica con prevalenza di agrumi, note tostate e richiami caseari. Buona persistenza gustativa e grande chiusura con richiami sempre aromatici. Un vino da lungo invecchiamento.
HERZU RIESLING – 2015 – ETTORE GERMANO: 95/100
Subito il bicchiere regala i più classici richiami di frutta gialla (a tratti tropicale), erbe aromatiche oltre a una freschezza che ricorda salvia e fiori di campo. In bocca ritroviamo la grande mineralità – tipica di questo vitigno – e una chiusura sapida, decisa e molto affascinante.
SYLVANER ALTO ADIGE 2016 – GARLIDER CHRISTIAN KERSCHBAUMER: 91/100
Pronti e via: al primo impatto subito una grande freschezza condita da note fruttate e floreali dovute all’escursione termica fra il giorno e la notte; in successione sentori erbacei che ricordano il fieno appena tagliato. La bocca è affilata e molto sapida. Un vino dalla grande persistenza.
BREG BIANCO ANFORA I.G.T. 2010 – GRAVNER (SAUVIGNON, CHARDONNAY, PINOT GRIGIO, RIESLING): 95/100
Un grande orange-wine, il capostipite della categoria. Il suo colore aranciato non si dimentica: il naso è di grande fascino dove le note di zafferano e frutta secca rendono questo vino inconfondibile. Morbido e di grande personalità al palato, minerale e lunghissimo nel finale.