Quando si tratta di poker, la salute ed il benessere potrebbero non essere le prime cose che vengono in mente. Molti giocatori sono noti per le loro abitudini malsane: stanno svegli per giorni, bevono alcol e ordinano ai ristoranti del casinò cibi grassi per mantenersi sazi e spesso sono in sovrappeso. Nonostante ciò, ci sono molti professionisti del poker che sono consci di ciò che ingeriscono e molti di loro hanno intrapreso la scelta vegana.
DANIEL NEGREANU (O VEGREANU)
L’esempio più notevole è probabilmente il pro di PokerStars Daniel ‘KidPoker’ Negreanu. Personaggio carismatico, è uno dei giocatori di poker professionisti più acclamati al mondo, conosciuto come “Kid poker” (il ragazzo del poker”) avendo iniziato a giocare a poker quando aveva poco meno di 22 anni. Oggi, superati i 40 anni, Daniel Negreanu conta sei braccialetti WSOP, ha vinto due titoli dell’European Poker Tour (EPT) ed è stato anche inserito nella Poker Hall of Fame.
Nel 2000, Negreanu decise di abbandonare la sua dieta costituita principalmente da carne al barbecue, hamburger, patatine fritte, purè di patate, vino, birra e vodka poiché si rese conto che molto spesso si sentiva appesantito, assonnato. Sensazioni che si riflettevano anche sulla sua attività nel poker, dove l’assoluta concentrazione e la prontezza mentale nelle lunghe ore al tavolo da gioco è di estrema importanza. Daniel Negreanu, preoccupato per la sua salute e intenzionato a continuare ad esibirsi al meglio al tavolo da gioco, decide così di eliminare la carne. All’inizio Daniel non si sentì subito meglio, perché non sapendo bene cosa mangiare, si nutriva principalmente di pizza ai formaggi senza prodotti vegetali freschi e nutritivi e quindi ben lontano da un cammino salutare. Nel 2006 prese più seriamente il fatto di volersi nutrire in maniera sana e così decise di fare un passo in più e diventare vegan al 100%.
Negreanu è oramai espertissimo in nutrizione vegana e consuma una dieta ricca ed equilibrata. I suoi pasti tipici sono zuppe di legumi e cereali, con insalata o verdure, oppure verdure al forno con riso integrale e asparagi o broccoli con anacardi o mandorle di contorno e, come snack, tanta frutta fresca e di stagione. Ammette però di essere un pessimo cuoco e così, a casa sua a Las Vegas, ha due assistenti che gli preparano i suoi piatti preferiti come miglio e quinoa con i broccoli, verdure saltate, insalate ricche con formaggi di anacardi e crackers crudisti con semi di lino e zucca. Se scorrete il profilo instagram di Daniel, oltre alle foto delle sue esibizioni di poker, dei suoi yorkshire terrier, nonchè fratelli, Rocky e Apollo (a cui gli ha anche creato un profilo instagram personale), vedrete le foto dei pranzetti preparati dalle sante manine delle sue assistenti. Quando è in viaggio e sa che alcuni casinò ed hotel non sono preparati a fornire piatti vegan, porta con sé barrette proteiche vegan e snack vari a base di cocco, datteri, semi di sesamo e cacao, beve acqua di cocco, bevande vegetali di mandorla e semi di chia e, pensate, porta con sé il suo frullatore da utilizzare nella camera d’albergo per farsi degli energetici frullati con tutti questi ingredienti, aggiungendo frutta e verdura comprati in loco dal fruttivendolo.
Da quando è diventato vegetariano e poi vegano, anche l’attitudine dei suoi colleghi di poker è cambiata. Prima lo deridevano, perchè “i veri uomini mangiano carne” ed un ambiente come quello del gioco il cibo era quello tipico del fastfood: hamburger, patatine e birra. Pian piano, però, gli altri giocatori hanno iniziato ad accettare molto di più la sua scelta, mostrando un genuino interesse tanto che alcuni l’hanno persino abbracciata al 100%, mentre altri gustano con lui delle cene vegane ai tavoli da poker al casinò che Daniel si preoccupa di far trovare per tutti. E così ora Negreanu è stato simpaticamente denominato Vegreanu. Daniel, oltre ad essere uno dei testimonial della Peta (organizzazione no profit internazionale per la salvaguardia degli animali) ha anche lavorato ad un documentario di James Cameron proprio per dissipare il mito del “i veri uomini mangiano carne”. Il Documentario che si intitolerà “The Game Changers” uscirà proprio nel 2018 e vede coinvolti un gruppo di atleti, come l’uomo più forte del mondo, campioni di braccio di ferro, combattenti di Ultimate Fighting, pugili e giocatori NFL, tutti vegani.
Dopo aver intrapreso la scelta vegana, Negreanu ha iniziato a capire che il veganismo non è solo uno stile alimentare, ma è direttamente collegato con il benessere degli animali e la sostenibilità ambientale. Grazie agli innumerevoli documentari, tra i quali Cowspiracy e le migliaia di libri letti, ha scoperto come l’essere umano sta distruggendo il mondo e quali le atrocità riservate agli animali. Se da un lato è preoccupato per il danno ambientale causato dall’industria della carne e per la salute di chi mangia carne e latticini, dall’altro è anche ottimista perché a differenza di un tempo, dove i giocatori di alto livello erano in sovrappeso (anche di molto) ora sono molto più orientati a scegliere opzioni più sane. Da quando “Kid Poker” (che continua a conseguire nel poker un successo dopo l’altro da oltre vent’anni), ha dichiarato “Being Vegan makes me a better poker player” asserendo che essere vegano lo ha reso un giocatore migliore ed ancora più forte, numerosi suoi colleghi si sono avvicinati al veganismo, informandosì e spesso chiedendogli consigli sul come fare, cosa mangiare e come organizzarsi. Daniel, un successo in tutto, non solo nel poker!
CYNDY VIOLETTE
Cyndy Violette viene spesso menzionata come una tra le più belle ed affascinanti giocatrici di poker; allo stesso tempo le sue abilità al tavolo da poker corrispondono in egual misura alla sua straordinaria bellezza. Per oltre vent’anni, coloro che hanno sfidato al gioco Cyndy sanno che non è solo una splendida donna, ma un’avversaria che rientra nella classifica dei migliori giocatori di poker avuti sino ad oggi.
Cyndy Violette, classe 1959, si è sempre divertita a giocare a carte da bambina attorno al tavolo in cucina insieme ai suoi famigliari ed in particolar modo con lo zio Ross. Ha iniziato a giocare a poker da professionista all’età di 22 anni mentre era incinta di sua figlia. Dopo pochissimo tempo vinse il più grande premio di allora mai vinto da una donna nella storia del poker ($ 74.000) e nel 2004 vinse il suo primo braccialetto alle World Series of Poker dimostrandosi una giocatrice eccellente, classificandosi tra le prime sette vincitrici di premi femminili di tutti i tempi. Cyndy non è concentrata solo sul poker, conduce uno stile di vita molto sano ed è vegana dal 1990. Cyndy pratica yoga e aromaterapia e spesso al tavolo con lei porta i suoi amuleti portafortuna e pietre curative a portata di mano. “Bisogna avere equilibrio nella vita e soprattutto nel poker – dice Cyndy – Il poker può diventare ossessivo ed è per questo che è necessario rimanere concentrati in ogni momento, senza farsi coinvolgere emotivamente e non lasciare che prenda il controllo sulla propria vita”. Per questo motivo Cyndy crede fermamente che la sua alimentazione totalmente a base vegetale, molto più leggera e digeribile rispetto ad un’alimentazione a base di hamburger di carne, patatine fritte, salse grasse ed alcool, l’abbia da sempre aiutata a rimanere focalizzata sui suoi obiettivi ed essere vincente ai tavoli – oltre che a mantenere un’invidiabile forma – aggiungo.
Durante i tornei Cyndy ha persino uno chef personale che le prepara pasti 100% vegetali, che lei poi consuma al tavolo da gioco durante le estenuanti sessioni da 12-14 ore. Nel corso degli anni si è resa conto che molti dei suoi colleghi desiderano mangiare proprio come lei, in modo più sano senza sentirsi appesantiti, come purtroppo spesso accade mangiando i cibi grassi che servono nei casinò.
Così Cyndy, intuendo la crescente domanda di piatti vegan, ha deciso di aprire il “Violette’s Vegan Eatery and Juice Bar” nel 2014 a Las Vegas, un piccolo ristorante molto grazioso che serve piatti biologici interamente vegan, che offre dalle zuppe alle insalate ai piatti principali come burritos, hamburger , primi piatti, frullati e succhi, un menù studiato negli anni in base alle esigenze di Cyndy e sviluppato con la collaborazione dello chef vegano Mark Rasmussen. Tra i piatti più noti nel menù, il “Violette Club”, un sandwich doppio con pane a lievitazione naturale, tofu al forno con aromi, fettine di tempeh affumicate, avocado, cetrioli, lattuga, pomodoro ed un generoso pesto di aglio e canapa, oppure l’insalata di fagioli neri, mais, cipolle rosse, coriandolo e succo di limone. Tra i succhi il “ The Beet Goes On “ (barbabietole, carote, sedano, mela) o “ The Hangover “ (mela, sedano, carota, limone, zenzero, acqua di cocco, pepe di cayenna). Tra i frullati il dolcissimo “ Date Me “ (banana, datteri, cocco, cannella, con latte di soia, latte di mandorla o acqua di cocco) o il detossinante” Green Lava “ (banane, cavoli, bietole, avocado, spirulina, latte di soia, latte di mandorla o acqua di cocco). Il locale è molto accogliente ed adatto a tutti, ad adulti e piccini, ai quali è dedicata una libreria con libri e pastelli e giocattoli vari a loro disposizione.
ANDREW LICHTENBERGER
Classe 1987, Andrew si è rivelato sin da subito un brillante giocatore, dalle straordinarie capacità. Già all’età di 23 anni era considerato uno dei giovanissimi fenomeni nel mondo del poker, nel 2016 ha vinto 1 braccialetto nelle World Series of Poker e si stima che abbia vinto $ 7.400.000 (Maggio 2016). Ho avuto modo di intervistarlo personalmente ed è stata una piacevole scoperta: un ragazzo dai modi gentili e con un approccio alla vita molto profondo.
Ammette che, agli inizi della sua carriera a Las Vegas, era molto affascinato da tutto ciò che stava attorno al mondo del poker: cene e viaggi costosi, il glamour e lo sfarzo di questo ambiente erano coinvolgenti. Gradualmente realizzò che tutto ciò non era davvero appagante e, col tempo, sentì che “la tua connessione con la natura è ciò che realmente ti nutre, e senza del cibo “pulito”, acqua e un posto dove dormire, è una vita dura”. Ecco perché Andrew ha deciso di costruire ad Austin, in Texas, una sorta di rifugio polivalente lontano dal trambusto di Las Vegas, e a contatto con la natura. Un progetto di edilizia sostenibile per sostenere seminari, lezioni di yoga ed arti marziali, ristoranti e residenze a prezzi accessibili. Un progetto che racchiude la meditazione ed il contatto con la natura, un modo per dare un’alternativa alla confusione della città, invitando alla presa di coscienza su alcuni temi che gli stanno più a cuore, come l’agricoltura pulita e sostenibile a tutela dell’ambiente.
Nel 2013, il passaggio ad una dieta vegana è stato provvidenziale per Andrew. Inizialmente la sua fu una scelta dettata da motivi di salute: sin dalla tenera età soffriva di vari disturbi come difficoltà di digestione, asma, allergie e problemi di sonno. Ben presto realizzò anche che l’approccio ad un’alimentazione non violenta era il metodo più nobile e preferibile per se stesso. La dieta di Andrew è prevalentemente vegan-crudista, ma non segue un regime esclusivamente composto da cibi crudi. Si prepara da solo tutto ciò che mangia, ma si concede di tanto in tanto delle deliziose cene nei sempre più presenti ristoranti vegani. Una sua giornata tipica a casa, inizia con un frullato con acai e granola, poi un’insalata con avocado o hummus nel pomeriggio e la sera delle verdure al vapore. Durante i suoi viaggi, essendo la scelta vegan molto più diffusa rispetto ad un tempo, è anche più facile trovare una buona scelta di ristoranti vegani e ristoranti onnivori che offrono delle opzioni veg, ma non manca di avvalersi di applicazioni per smarthphone come “HappyCoW” oppure semplicemente di un qualsiasi motore di ricerca internet per trovare dei locali plant based. Quando gioca, invece, preferisce mangiare sempre a casa prima di iniziare qualsiasi evento.
Ama condividere gli aspetti più benefici e gradevoli della sua scelta veg, come i cambiamenti positivi in termini di salute che ha vissuto direttamente sul suo corpo ed altri più relativi agli aspetti nutrizionali degli alimenti “verdi” come la funzionalità amminoacidica di talune sostanze, la biodisponibilità delle proteine vegetali, i minerali, i micro e macro nutrienti. Ritiene che questo sia il modo migliore per lui per approcciare chi vegan non è. Ha rispetto e comprensione per le scelte di tutti, “anche se non tutti sono ancora pronti a fare un tale cambiamento”.
Perseguire il veganismo è stato senza dubbio un vantaggio per la sua carriera nel poker – asserisce Andrew – innanzitutto perché si sente meno appesantito e letargico dopo i pasti ed, al contempo, ritiene che la maggior parte del beneficio sia stata una naturale conseguenza data proprio da questo stile di vita che spesso si presenta quando si fa un tale cambiamento. Una volta iniziato il suo percorso ha seguito pratiche di yoga, consapevolezza e meditazione e ciò è stato sicuramente un utile complemento al suo successo nel gioco. Nel suo libro “Yoga of poker”, cerca di spiegare proprio questo. Non è un libro sulle strategie nel poker, ma un libro in cui racconta un aspetto di se stesso e della prospettiva che ha trovato interessante ed utile per la sua crescita. Grazie alla meditazione ha scoperto ciò che davvero porta felicità nella vita ed è altresì riuscito a capire come vivere al meglio una professione così stressante come quella del giocatore professionista di poker, tant’è che ha voluto condividerne i pensieri in questo libro con l’idea di poter essere di aiuto a qualcuno.
Decisamente dallo spirito ottimista per le sorti della Terra e degli animali, ritiene che per sostenere il cambiamento che la filosofia vegana vuol vedere nel mondo, l’unica cosa migliore che si possa fare è essere se stessi nel modo più completo possibile, qualunque cosa significhi per ognuno di noi.
Non bisogna vergognarsi di essere ciò che siamo, indipendentemente da cosa gli altri pensano, ed essere consapevoli di ciò che riteniamo vero e non accettare le credenze altrui come vere senza prima verificarne la veridicità. Andrew è stato ribattezzato come l’“Hippie poker player”: fino a qualche tempo fa portava barba e capelli lunghissimi, si presentava ai tornei con abiti morbidi e comodi e le scarpe con le cinque dita stile barefoot. Ora i suoi capelli sono corti e la barba rasata, ma sorride quando sente questo soprannome, perché nel cuore e nell’animo lui è sempre lo stesso.
Silvia e gli esperti rispondono…
Se volessi provare un’alimentazione vegetale, esistono delle linee guida affidabili che posso seguire senza dovermi per forza affidare ad un medico? Antonio da Frascati
Il consiglio di un medico qualificato in nutrizione, in questo caso, vegana, è sempre ben auspicabile e raccomandabile. Tuttavia in mancanza della possibilità di un consulto medico è possibile consultare l’articolo dedicato alle linee guida del “Piattoveg” per la dieta plant based mediterranea pubblicato il 21 Novembre 2017 sulla prestigiosa rivista americana dell’Academy of nutrition and dietetics.
L’articolo pubblicato sul Journal of Academy of Nutrition and Dietetics illustra il “PiattoVeg”, ovvero la guida pratica per elaborare in pochi minuti diete a base vegetale e nutrizionalmente ottimali per l’adulto e la donna in gravidanza e allattamento.
Gli autori dell’articolo sono tutti membri della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV: Dr.ssa Luciana Baroni, medico specialista in Neurologia e Geriatria con un Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica, la quale ha ideato il metodo del “PiattoVeg” nel 2015, descritto nel libro Il PiattoVeg (2015).
Il Prof. Maurizio Battino, Professore Associato all’Università Politecnica delle Marche e direttore del Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana della medesima università. La dr.ssa Silvia Goggi è medico del servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’ospedale Sacco di Milano.
Il PiattoVeg, che privilegia una dieta 100% vegetale, è utilizzabile da chiunque desideri aderire alla tradizione mediterranea. Fornisce indicazioni dettagliate sulle quantità precise di alimenti vegetali da consumare a partire dai diversi gruppi alimentari, per le diverse fasce di fabbisogno calorico, per gli adulti e per donne in gravidanza e allattamento. Gli alimenti scelti per la composizione del piatto sono quelli derivati dalla tradizione mediterranea, tutti disponibili nel nostro territorio: cereali, cibi proteici come legumi e derivati, verdure, frutta, frutta secca e semi, olio d’oliva e di semi.
www.PiattoVeg.info – www.jandonline.org – www.VegPlate.info
Inviate le vostre domande a: lamadia@lamadia.com