Il mondo arabo ed i suoi miliardari sono conosciuti per le loro stravaganze, l’ostentazione delle ricchezze con sontuosi palazzi e lussuose auto ed in generale per la noncuranza ed insensibilità agli sprechi. Avendo la fortuna di vivere a Dubai per almeno 6 mesi l’anno, affermo con certezza che anche qui dove tutto è sempre stato vissuto e visto come effimero e finto, le cose stanno cambiando.
A partire proprio da Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice presidente degli Emirati Arabi Uniti e Governatore di Dubai, il quale ha fortemente voluto “Flow” ristorante biologico inaugurato il 19 marzo scorso. Un locale innovativo sia per gli ambienti di design curati nel dettaglio con la presenza di diversi punti Wi-Fi e porte USB per favorire meeting di lavoro e permettere ai giovani di studiare, sia per l’offerta di una vasta scelta di piatti vegan con particolare attenzione all’utilizzo di materie prime di alta qualità, sane, senza conservanti e con prodotti stagionali e freschi. L’idea di Flow è di fornire cibo salutare ed il più possibile biologico in spazi che stimolano la creatività e diano ispirazione ai propri clienti.
Anche un principe saudita ha recentemente fatto parlare di sé per aver scelto uno stile di vita vegan ed eco-friendly. E’ il principe Khaled bin Alwaleed, figlio del principe Alwaleed Bin Talal Al Saud, l’investitore più ricco del mondo arabo comunemente noto come il ‘Warren Buffet del Golfo’.
Il principe Khaled è un forte sostenitore dei diritti degli animali e difensore del green-living che ha optato per uno stile di vita cruelty-free per ragioni principalmente etiche. Un percorso iniziato nel 2009 che, oltre alla eliminazione di qualsiasi prodotto di origine animale dal suo piatto e dal suo guardaroba, lo ha spinto ad acquistare un’auto eco-friendly come la Tesla per ridurre l’impatto ambientale, ed ad intraprendere diverse iniziative sostenibili come ad esempio l’inserimento dei LED in sostituzione ai lampioni stradali tradizionali, un investimento costato all’azienda di famiglia oltre 1 miliardo di dollari.
Con queste premesse è facile comprendere come anche Dubai sia una città vegan molto più di quanto si possa pensare. In termini di cibo, essere vegan a Dubai non è affatto impegnativo, in quanto c’è davvero molta scelta ovunque.
Nonostante ci siano solo tre ristoranti esclusivamente vegan, esiste un numero infinito di locali, dal più elegante alla gastronomia sotto casa che offrono varianti vegan in ogni menu come insalate, zuppe, cereali e verdure.
Tra le cucine tipiche troviamo tutta quella araba nelle varianti libanese, palestinese, siriana,egiziana, etc. Ognuna di esse propone la propria declinazione dei piatti di tradizione araba: lentil soup (passato di lenticchie), foul (zuppa di fave e ceci con pomodori e cipolle), manakish Za’taar (una sorta di base pizza ricoperta da Za’taar, un misto di timo, origano e summaco, condita generosamemte con olio extravergine di oliva).
Immancabili i falafel, polpettine di ceci e fave accompagnati da salsa tahin o da una salsa d’aglio,la cui ricetta originale è senza albumi e latte; i vari hummus di ceci, il babaganoush, ovvero melanzane arrosto ridotte in crema con dell’aglio unite ad un trito fine di prezzemolo e peperoni e guarnita con chicchi di melograno; il moutabal ovvero melanzane arrosto ridotte in crema ed unite alla tahina; mouhammara, una salsa di pomodoro e noci molto piccante, oppure ancora le fresche insalate come il tabbouleh, il fattoush e le verdure come il loubieh-bi-zeit, fagiolini al pomodoro, cipolla e aglio, la moussaka di melanzane e ceci, o ancora l’hindbeh-zeit ovvero tarassaco cotto in abbondante aglio e olio e cosparsi di cipolle croccanti. L’elenco di cibo vegan nella cucina araba è davvero infinito, questo è solo un piccolo assaggio.
Dubai offre anche diversi ristoranti asiatici che per tradizione hanno anch’essi molti piatti interamente vegetali e non si ha che l’imbarazzo della scelta tra cucina indiana, thailandese, giapponese e cinese.
DOVE MANGIARE
Ecco una descrizione di alcuni dei tantissimi locali vegan e vegan-friendly valide per le loro proposte in cucina, sia per l’ambiente accogliente e lo staff attento alla clientela.
COMPTOIR 102
Si trova di fronte alla spiaggia di Jumeirah Centre: è un concept store e caffetteria stiloso con cibi freschissimi ed ottimi succhi di frutta e frullati. Non è un locale vegano, ma nel menu presenta sempre ottime opzioni veg. L’atmosfera di Comptoir 102 è molto particolare, un’oasi rilassante nel mezzo di questa città del deserto così frenetica.
Le materie sono di prima qualità e molte di esse provengono da aziende agricole biologiche locali, proprio per questo motivo il loro menu cambia spesso in virtù delle disponibilità e della stagione. Da provare il loro Avocado crostini ovvero pane tostato condito con salsa di noci macadamia, germogli di erba medica, guacamole e fettine di cetriolo.
BE SUPER NATURAL
È una gemma nascosta all’interno delle Galeries Lafayette situate nel gigantesco Dubai Mall, centro commerciale dove è facilissimo perdere il senso dell’orientamento, date le sue dimensioni. Be Super Natural è il primo ristorante vegan nato in città; la loro cucina è priva di carne, pesce, latticini, glutine, zucchero e prodotti chimici, utilizzano prodotti biologici e molte portate sono vegan crudiste e tutto ciò che viene servito è preparato all’interno della loro cucina senza appoggiarsi a laboratori esterni. Da non perdere sono i burritos alla cipolla; il curry di verdure al cocco; tra i piatti crudisti troviamo i funghi Portobello marinati con crauti autoprodotti di cavolo rosso in salsa cremosa; lasagne di zucchine e, come dessert, il fondente al cacao. Da provare anche Hulk, il loro frullato verde a base di mela, spirulina e spinaci!
ONE CAFE BY LIFE’N ONE
Locale rinnovato circa un anno fa, è situato all’interno di un centro yoga sulla Jumeirah beach road.
È un rifugio rilassante, lontano dai rumori della strada, con un rigoglioso ma segreto giardino verde, dallo stile bohemien; è il luogo ideale per un pranzo di fine settimana in completo relax. Il loro menu è completamente vegan, ricco di succhi e frullati di frutta biologica, tè e caffè del commercio equo e solidale. La loro selezione di piatti varia sempre, in base alle disponibilità stagionali ed ai migliori chef che provengono da tutta l’Asia.Propongono zuppe e stufati, hamburger vegan e insalate di riso selvatico; da non perdere la torta salata di noci, pomodori secchi e salsa di pomodoro.
Offrono anche una selezione di dolci vegan da leccarsi i baffi e servono anche un delizioso gelato crudista.
ZUMA
È un noto ristorante giapponese contemporaneo e molto elegante che si trova nell’area business di DIFC. Non è vegan, ma nel menu ha diverse opzioni veg, ottima l’insalata di alghe e tofu fritto con avocado, gli spiedini di funghi shiitake con aglio, gli asparagi in salsa giapponese wafu (a base di salsa di soia, aceto di riso e mirin) e tutte le varietà di sushi vegetali.
WILD & THE MOON
Si trova nella zona industriale di Al Quoz che recentemente è diventata un punto di incontro per le arti e la cultura di Dubai. I vecchi magazzini sono stati trasformati per lo più in gallerie d’arte ma si possono trovare dei Bistro, caffetteria e Juicery bar alternativi proprio come Wild & The Moon.
Il locale ha un menù completamente vegan, biologico, senza glutine e si fornisce di materie prime del mercato equo e solidale; non utilizzano soia e zuccheri raffinati.
Preparano delle fantastiche colazioni, ad esempio offrono una spettacolare acai bowl a base di banane, scaglie di cocco, e granola di cereali autoprodotta. La loro specialità è il latte di mandorla estratto a freddo, con cui preparano un ottimo golden milk, oppure il delizioso monkey milk a cui aggiungono banana, datteri, vaniglia, sale marino, cacao e spirulina, oppure il blue moon a base di banana, cavolo, mirtillo, olio di cocco, vaniglia, datteri e maca. Per accompagnare questi deliziosi frullati si ha l’imbarazzo della scelta tra le insalate di riso integrale e quinoa, barrette e crackers crudisti. Wild & The Moon è un luogo vibrante e vitale, arredato con interni minimal in legno bianco ravvivato da tantissime piante fresche in vaso sparse per tutta la caffetteria. Hanno anche un soppalco, arricchito da ulteriori piante appese al soffitto della costruzione (ex magazzino), da dove si ha una magnifica vista su tutto il locale.
Esiste un’infinità di altri ristoranti che offrono opzioni vegetali e presto ne nasceranno di nuovi, proprio perchè moltissime sono le persone che vivono a Dubai e che scelgono uno stile di vita il più possibile etico.
All’interno di tutte le catene di supermercati più importanti come Carrefour, Al Maya, Lulu Hypermarket, Waitrose, Spinneys, etc; e dei piccoli negozi sotto casa o nei negozi biologici si trova una vasta scelta di prodotti come tofu, seitan, tempeh, “formaggi”, latte, burri e yogurt vegetali, etc. Non solo, ci sono anche alcuni saloni di bellezza con parrucchiere ed estetista che utilizzano prodotti completamente vegan e cruelty free. Numerosi sono anche i corsi di cucina vegan che si tengono ogni mese ed i meet up gastronomici che vengono organizzati dalle associazioni vegan nei locali vegan/vegan friendly con lo scopo di condivisione e conoscenza della comunità veg di Dubai.
“In fin dei conti siamo qui temporaneamente, non porterò con me i miei soldi, le mie scarpe o i miei orologi. Ho bisogno di lasciare qualcosa di positivo per le mie figlie…” – Principe Khaled bin Alwaleed.
Adottare uno stile di vita più sostenibile ed utilizzare le proprie ricchezze per la costruzione di un futuro più green non solo sta portando un cambiamento positivo nel mondo arabo, ma deve essere anche di ispirazione per tutto il resto del mondo. Un esempio che il principe Khaled può dare a tutti i giovani affinché comprendano che la ricchezza può essere utilizzata per scopi importanti e significativi piuttosto che spenderla in cose che provengono solo da crudeltà inflitta ad animali ed al pianeta.