Verdura, legumi, frutta secca e cereali sono alla base della dieta Mediterranea, riconosciuta come modello di una corretta alimentazione e come base per uno stile di vita sano. Tra i suoi principali dettami emerge l’indicazione di prediligere il consumo di proteine vegetali nella dieta di tutti i giorni. Gli italiani sembrano averlo ben chiaro, tanto che il 22% delle proteine consumate nel nostro Paese sono oggi di origine vegetale[1] (dati al I° semestre 2021). C’è chi le ricerca negli alimenti tal quali (come ceci, fagioli, soia, lenticchie ecc.) e chi, per ragioni di gusto o praticità, punta anche su altre soluzioni come i prodotti plant-based. Gli italiani li considerano sani, buoni e amici del Pianeta, e più di 1 su 2 (54%) li acquista (il 21% abitualmente, il 33% occasionalmente). Tra chi li sceglie regolarmente, ossia 2-3 volte a settimana, prevalgono gli under 35. In generale, i consumatori li comprano per motivi nutrizionali (40%) o per il gusto (30%) e, una volta provati, diventano consumatori (circa 4 su 10 sono user abituali e altrettanti occasionali).
È la foto scattata dalla prima ricerca italiana sugli alimenti a base vegetale[2], condotta da Bva-Doxa per il Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food (la più grande Associazione di rappresentanza diretta di categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa).
[1] Rapporto Coop 2021
[2] La ricerca è stata condotta su un campione nazionale rappresentativo della popolazione di 18-74 anni. Sono state realizzate 1.000 interviste online, con metodologia CAWI, nel periodo dal 4 al 10 marzo 2022.
A TAVOLA SCELTE SANE E SOSTENIBILI: CAMBIANO LE ABITUDINI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI
6 italiani su 10 dichiarano di aver cambiato il proprio modo di mangiare negli ultimi 5 anni (percentuale che sale al 66% fra gli under 35). 4 su 10 hanno aumentato il consumo di frutta e verdura, mentre 3 su 10 hanno ridotto quello di carne (32% del totale, che sale a 37% per gli over 55). A guidare i cambiamenti a tavola sono soprattutto la maggiore attenzione alla cura di salute e benessere (67% degli intervistati); ragioni legate all’impatto ambientale del cibo (19%), il desiderio di concedersi più sfizi (18%), il risparmio economico (16%), ragioni etiche (12%) e allergie/intolleranze (11%).
“Il consumatore oggi è più informato del passato. Sa quali benefici derivano da una dieta variegata ed equilibrata, ricca di verdure, cereali, alimenti integrali, frutta. Benefici non solo per la propria salute, ma anche per quella del Pianeta”, dichiara Salvatore Castiglione, Presidente Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food. “Anche per questi motivi, negli ultimi anni, i prodotti a base vegetale hanno conquistato moltissime famiglie raggiungendo circa 22 milioni di consumatori[1]. L’offerta alimentare è sempre più rinnovata, evoluta e ampliata, e si adegua alle richieste dei consumatori. I plant-based sono figli del nostro tempo e, come tutti i prodotti “di successo”, rispondono a un’esigenza, dichiarata e percepita, del consumatore. Non sono una moda, ma una chiara tendenza, che va incontro alle nuove abitudini alimentari degli italiani. Questo non significa che prenderanno il posto degli altri alimenti della nostra dieta o che li sostituiranno – prosegue Castiglione – ma a cambiare saranno quantità e frequenza con cui si consumano i prodotti, perché a tavola c’è posto per tutti”.
[1] Dati IRI 2020
FLEXITARIANO, ATTENTO ALLA SALUTE E INFORMATO: È L’IDENTIKIT DEL CONSUMATORE PLANT-BASED
Chi acquista prodotti a base vegetale non segue necessariamente una dieta vegana o vegetariana. In larga parte, sono persone attente a mantenere un regime alimentare equilibrato e che, per ragioni di salute, ambientali o etiche, scelgono di consumare una maggiore quantità di frutta, verdura e vegetali, riducendo le proteine animali. Sono i cosiddetti “flexitariani”[1]. Parliamo di persone ben informate, che sanno qual è il contenuto di questi prodotti e non li acquistano incautamente: oltre 6 su 10 conoscono il loro apporto nutrizionale, perché leggono sempre le etichette fronte pacco (29%), si informano approfonditamente al riguardo (17%) o ne parlano con il proprio medico/nutrizionista (10%).
4 italiani su 10 scelgono questi prodotti per il contenuto nutrizionale e i pochi grassi (lo pensano soprattutto gli uomini, il 44%), mentre il 34% li peferisce perché garantiscono una grande varietà di scelta, consentendo di diversificare gli alimenti portati a tavola e di invogliare anche i più diffidenti (come i bambini) a consumare più vegetali. 7 su 10 li ritengono un aiuto per far apprezzare le verdure e contribuire a un loro maggiore consumo giornaliero: soluzioni agili e funzionali per cercare di rispettare le quantità suggerite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (400g al giorno/pro-capite) nel proprio regime alimentare. Il 15% delle famiglie, infine, trova in questi alimenti un alleato per far mangiare le verdure ai propri figli.
SANI, BUONI AL PALATO E SOSTENIBILI: ECCO PERCHÉ I CONSUMATORI ACQUISTANO PRODOTTI A BASE VEG
Se a spingere al primo acquisto dei prodotti a base vegetale sono le caratteristiche nutrizionali e gli aspetti legati alla salute, la gradevolezza al palato fa il resto, convincendo i consumatori a introdurli stabilmente nel carrello della spesa. Solo 1 italiano su 10 (11%) ha dichiarato di non averli graditi, mentre gli altri ne apprezzano il sapore, riconoscendone la natura vegetale (32%, che sale al 36% tra le donne) e la piacevolezza al palato (28%, che sale al 32% tra gli under 35). Un’altra caratteristica distintiva dei prodotti a base vegetale nelle scelte d’acquisto, soprattutto tra i più giovani (under 35), è il profilo sostenibile di questi alimenti: 1 su 2 pensa che si tratti di cibi amici dell’ambiente, con una impronta ecologica tra le più basse del mondo alimentare (per il 47%), mentre il 46% del campione li apprezza perché richiedono un minore impiego di risorse naturali – come suolo, acqua ed energia – rispetto agli altri.
Dove li consumiamo? Soprattutto a casa (circa 6 su 10, ossia il 58% degli user), ma più di 2 su 10 (22%) li scelgono sia a casa sia al ristorante.
I prodotti a base vegetale coprono moltissime categorie merceologiche, per un’offerta che asseconda i gusti di tutti. Dall’indagine Doxa-Unione Italiana Food i prodotti della categoria burger/cotolette/polpette/nuggets ottengono la preferenza dei consumatori (57% del campione totale): salutari e veloci da cucinare, li apprezzano soprattutto le donne (61%) in età adulta (35-54 anni). 1 italiano su 2 (47%) compra invece bevande a base di soia/riso/avena/mandorla/cocco; seguono i gelati/dessert (25% del totale), che si trovano nel carrello della spesa soprattutto al Sud e nelle isole (27%), mentre salse e condimenti (25% del totale) conquistano in particolare gli uomini (29%) e gli over 55 (30%). Infine, i dolciumi/biscotti (22%) sono preferiti soprattutto dagli under 35 (25%), mentre i prodotti al cucchiaio con fermenti lattici (20%) vengono acquistati dagli over 55 (23%).
[1] La dieta flexitariana (dall’unione degli aggettivi “flexible” e “vegetarian”), lanciata dalla nutrizionista USA Dawn Jackson Blatner, raccomanda una dieta plant based, ma senza rinunciare al consumo di proteine animali, purché nelle giuste quantità e controllando la loro qualità.