Domenica 21 maggio, si è tenuta a Roma, presso la meravigliosa cornice del Casino dell’Aurora Pallavicini -gioiello del barocco romano dei primi del 1600- la seconda edizione di VINO E ARTE CHE PASSIONE. Gli oltre 1500 partecipanti hanno potuto degustare più di 300 etichette delle 50 aziende scelte in 15 regioni italiane ed ammirare opere dal valore inestimabile, quali l’affresco de “l’Aurora” di Guido Reni, i dipinti di Luca Giordano, Guido Reni e Annibale Carracci, la facciata impreziosita da lastre di sarcofagi romani del II e III secolo dopo Cristo, nonché le sculture antiche che abbelliscono la sala centrale del Casino, come la Minerva, la Diana cacciatrice, e le statue della scala d’ingresso, detta “la Pastorella”.
I più fortunati hanno partecipato ad interessantissime tavole rotonde con degustazioni di vini e distillati, a cura dei docenti FIS Massimo Billetto e Paolo Lauciani, e di olio, tenute da Simona Cognoli, responsabile commerciale di Oleonauta. Presenti con banchi di assaggio gastronomici il prosciuttificio Erzinio e Oleonauta.
Perfetta l’organizzazione della CT Consulting Events. Impeccabile, come sempre, il servizio dei sommelier FIS. Una bellissima giornata all’insegna dell’eleganza, dell’arte, dell’eccellenza enologica del nostro paese e della cultura dell’olio e del vino.
Le mie impressioni su alcuni vini che mi hanno particolarmente incuriosita.
Schioppettino – Borgo conventi: scoppiettino in purezza, vino elegante, speziato, particolare. Lo Scoppiettino è un’uva locale che presenta un grappolo importante, molto grosso (può pesare anche 700 g). Colore rosso molto tenue, perché il rapporto tra la polpa e la buccia non favorisce l’estrazione di colore. All’olfatto è intenso e complesso. Sentori floreali di viola, fruttati di ciliegia, lampone e mora e speziati di chiodi di garofano e cannella.
Al gusto è strutturato con un piacevole equilibrio tra le note fruttate e la finezza dei tannini su un fondo vellutato e persistente. Un rosso che viene apprezzato per le sue caratteristiche di delicatezza. Un vino da scoprire: il primo sorso è enigmatico, il secondo incuriosisce, il terzo conquista.
Franciacorta Extra Brut “Non Dosato” – Le marchesine: nasce dalle selezioni clonali di uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Perlage finissimo e persistente, di un bel giallo paglierino con riflessi dorati. Carattere deciso, teso, minerale. Al naso complesso con sentori di nocciola, mela Golden, pesca bianca, agrumi e crosta di pane, lievito e un finale di mandorle. Grande trama gustativa, ingresso al palato morbido, finale secco e persistente. Uno stile e un gusto senza tempo.
MONTIANO 2014 – Rosso Lazio IGP – Famiglia Cotarella: acclamato sin dagli esordi come uno dei più grandi e innovativi rossi italiani, è frutto di un taglio di uve Merlot impiantate da innestatori di Montpellier in una terra tradizionalmente vocata ai vitigni bianchi. Di colore rosso rubino, al naso intenso e complesso con sentori di frutti rossi, confettura, vaniglia e di spezie dolci. Al palato elegante e persistente, presenta la rotondità e morbidezza, tipica del Merlot. Un vino che invita alla seconda bevuta.
PRELUDIO N°1 – 2016 CHARDONNAY, CASTEL DEL MONTE D.O.C. – Rivera
È stato il primo Chardonnay prodotto in Puglia e forse nell’intero Mezzogiorno d’Italia. Rappresenta il frutto di un lungo e paziente lavoro di sperimentazione ed adattamento all’ambiente condotto dalla Rivera negli anni ’80 quando trapianta lo Chardonnay nella zona Castel del Monte. Ai pregi del nobile vitigno francese, si sono aggiunti quelli che lo Chardonnay ha dimostrato di poter esprimere nel clima Mediterraneo. Colore oro chiaro brillante; bouquet complesso, fresco e fruttato con note di pera e fiori di pesco; palato pieno, fresco e fruttato, di buona lunghezza e complessità. Grande personalità, equilibrio e pulizia di stile. Lo Chardonnay, anche in Puglia, indossa abiti eleganti!
Modus 2013 – Ruffino: Il SuperTuscan Modus, dal latino “modo, misura”, è l’espressione contemporanea della Toscana. Prodotto per la prima volta nel 1997, Modus ha fin da subito guadagnato riconoscimenti da parte dei più importanti esperti del settore. Il Sangiovese è il vitigno principe di Modus, che conferisce al vino sentori di ciliegia e frutti rossi maturi. Il Merlot dona rotondità e freschezza, arricchendo le note gustative di mora, mentre il Cabernet Sauvignon conferisce struttura ed eleganza. Sull’etichetta di Modus è rappresenta una rosa dei venti che racconta l’equilibrio di tutti gli elementi necessari alla nascita di un grande vino: le viti, il sole, il frutto, il suolo, il lavoro dell’uomo e lo scorrere del tempo. Modus, decisamente un Super Tuscan dal grande appeal.