È il 1921. È l’anno in cui l’avvocato milanese Paolo Venini, con una lontana tradizione familiare nella lavorazione del vetro, e l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin fondano la vetreria Venini, l’azienda che é destinata a cambiare la storia del vetro d’arte di Murano.
Anticipare ed orientare il gusto é la mission di Paolo Venini e per poter perseguire il proprio obiettivo si avvale di architetti, di artisti e di designer tra i quali, negli anni trenta, spicca il nome di Gio Ponti.
Èsempre il 1921. I coniugi Virginia e Francesco Masuelli lasciano il Piemonte non per raggiungere l’America, data la crisi epocale, ma per coronare il sogno di aprire un locale di ristoro. Rilevano così la “Trattoria con alloggio San Marco”, in viale Umbria, una delle vie strategiche della zona commerciale della Milano dell’epoca.
La trattoria Masuelli nasce come bottiglieria con uso di cucina, nella quale vengono accolti con calore anche i tanti lavoratori che non si possono permettere il ristorante e che con l’acquisto di un bicchier di vino possono consumare la propria schiscétta (il portavivande, secondo il dialetto meneghino) scaldata nella cucina della signora Virginia.
Due storie imprenditoriali molto diverse, ma appartenenti allo stesso periodo: la grande grande crisi degli inizi del 900. Entrambe le storie si raccontano e si intrecciano all’interno della Trattoria Masuelli mediante la magnificenza degli splendidi lampadari Venini, disegnati da Gio Ponti, che scendono dal soffitto blu, diventando protagonisti indiscussi del locale insieme all’imponente vecchio bancone dell’ex bottiglieria, nell’ingresso. Le vetrate liberty, le sedie Thonet, i mobili di artigiana manifattura raccontano la storia degli anni successivi e rafforzano la certezza di trovarsi in un esercizio storico gestito, nel tempo, con il rispetto per la tradizione e la storia.
Se non bastasse, c’é sempre Giuseppe Masuelli, patron dal 1955, pronto a raccontare 95 anni di pranzi e cene, tramandate oralmente dai nonni e poi vissute in prima persona da lui e dalla moglie Tina e oggi dal figlio Massimiliano. Tanto per citarne una importante: il movimento Slow Food é nato con Carlo Petrini alla tavola di questa trattoria.
Con le nuovi correnti di pensiero arrivate nelle cucine degli anni ‘80, Giuseppe ha poi deciso di viaggiare e far viaggiare la moglie per apprendere meglio le nuove tendenze e riuscire a coniugarle con le solide certezze della tradizione, che hanno sempre caratterizzato la cucina della trattoria. La trippa milanese con fagioli, la pasta e fagioli con il cucchiaio in piedi, il risotto alla milanese con pistilli di zafferano, l’ossobuco di vitello spiccano nel menú tanto quanto i piatti di langarola e Monferrato come gli agnolotti fatti in casa con il ragù o la battuta di fassona piemontese con uovo di quaglia. Un menú fedele alla tradizione che segue rigorosamente la stagionalitá delle materie prime, selezionate con attenzione.
Il tocco del figlio Max si riconosce nell’incontro tra terra e mare di alcuni piatti, come, per esempio, la delicata vellutata di ceci con concassé di pomodoro ed olio evo con code di gambero appena scottate.
La sintesi di un progetto che affonda le radici nel passato si è dunque compiuta con armonia, nel rispetto della storia.
E l’apparente semplicità di un’offerta fedele a se stessa, per dirla con Giuseppe Masuelli ”non é superficialità o banalità, ma il riassunto di un lungo percorso complesso, ma appagante”.
Trattoria Masuelli San Marco
Viale Umbria 80 – Milano
Tel. 02 55184138
Aperto a pranzo e a cena
da martedì a sabato
Chiuso domenica e lunedì a pranzo