Bitone: locale storico per eccellenza di Bologna. Si può senz’altro dire che buona parte della storia della città petroniana è passata di qua. Situato in una casa di interesse storico, dalla forma di bitta (grosso cuneo, da cui il nome “Bitone”, che dà il nome alla zona circostante, sulla via Emilia). Trattoria dal 1834 e stazione di sosta per mercanti, carrettieri e diligenze, era un punto obbligato e sempre animato. Una trentina di anni fa è stato ristrutturato dall’attuale proprietà e, come allora, è una sosta “obbligata” per quanti vogliono gustare la migliore tradizione bolognese e non.
L’ingresso è caldo e accogliente, sulla sinistra l’elegante sala vetrata con raffigurazioni di uccelli dai mille colori, all’esterno l’area verde dà l’impressione di essere avvolti in un giardino d’inverno. La mise en place è molto piacevole.
Cesare Chiari è lo “chef patron”, coadiuvato da una eccellente ed affiatata brigata professionale, maitre di sala il genero Pietro Merolla, in cucina il giovane e promettente chef Diego Favaro e Gabriel Cretan, responsabile della cantina e della tavernetta rinnovata. Partiamo da queste ultime: nella cantina, oggi trasformata in caveau a temperatura controllata, riposano centinaia di etichette di gran prestigio, sia nei bianchi sia nei rossi, con i grandi vini toscani e piemontesi; inoltre un’ampia scelta tra le bollicine, nazionali e francesi, e dei vini passiti, delle cantine più accreditate. Nella tavernetta, con la boiserie chiara in stile veneziano e dalle luci soffuse che illuminano il soffitto a volta in pietra a vista, ci si può ritrovare anche per una cena importante o d’affari. Si inizia con una ricca proposta di antipasti, mousse di mortadella e ricotta in cestino di parmigiano alle gocce balsamiche; spicchi di lattuga con olive taggiasche, granchio e mandorle al sentore di miele; medaglioni di foie-gras e gamberi con saba di trebbiano e pane brioche; fagottino croccante di caprino su letto di funghi allo zafferano. I primi piatti, come nelle migliori tradizioni, sono tutti “tirati a mano”: pappardelle romagnole alla spazzacamino; garganelli con fonduta di parmigiano di Castelmonte e tartufo nero; caramelle con caciotta fresca su vellutata di peperone spellato; e non possono mancare i famosi tortellini “goccia d’oro” (specialità del Bitone). Dopo l’intermezzo del sorbetto al limone, l’offerta dei secondi, tra cui il filetto di coniglio avvolto nel lardo di Colonnata su piccole verdure; il carrè di agnello arrostito rosa in crosta di pane e olive e una curiosa cotoletta “alla bolognese”, oltre al carrello dei bolliti alla domenica a pranzo in inverno. Ma anche piatti di pesce, come tortelli di rombo all’erba cipollina e profumo di arancio, risotto con pesci in marinara bianca e crostacei alla griglia. Oltre una decina i dessert in carta, tra cui il tronchetto paradiso “da sempre”, il tortino di cioccolato caldo cucinato all’istante (10 minuti) alla goccia e la reginetta con torroncino, mandorle e salsa di cioccolato al pepe nero, da abbinare con i vini passiti o da meditazione. Recentemente è stato allestito, nelle vicinanze del ristorante, un laboratorio di pasta fresca e torte casarecce tradizionali, la “Bottega del Bitone”, Via Bellaria 5, tel. 051 491049, e-mail: info@labottegadelbitone.it aperto anche la domenica mattina.
Ristorante Enoteca “Bitone”
Via Emilia Levante 111 • 40134 Bologna
Tel. 051 546110 • Fax 051 6232252
www.ristorantebitone.it • info@ristorantebitone.it
Menù alla carta, vegetariani, e menù speciale in degustazione
consigliato dallo Chef Euro 75,00
Giorno di chiusura: lunedì e martedì