Non sto neanche a discutere con quanti, perloppiù dall’alto del loro privato sentire, pontificano sul fatto che nessuno consulta più la carta stampata e che il web sarebbe l’unica fonte di lettura oggi praticata.
Stante il fatto che il web al 99% non crea notizie, ma diffonde prevalentemente quelle pubblicate da giornali e organi di stampa, è innegabile che Internet abbia cambiato in modo radicale le abitudini di lettura. Tuttavia le valutazioni spannometriche si possono contraddire, perché non è che se non leggi tu, con la scusa che tutto è su web, non legge più nessuno.
È provato che la parola su web valga quanto quella orale e che questa sia stata sempre più svilita da povertà semantica o da vero e proprio analfabetismo.
È palese anche che l’autorevolezza della carta stampata non è stata ancora usurpata ed è cosa certa che comprensione e ricordo di un testo migliorino se il supporto è cartaceo.
Ai detrattori della carta rendo noto inoltre che nei Paesi che quanto a tecnologia fanno tendenza, Stati Uniti in testa, non solo il previsto sorpasso degli e-book sul libro tradizionale non c’è stato, ma le vendite del libro di carta sono aumentate del 3%, così come ci sono grandi imprenditori che stanno acquistando giornali, anche per motivi di sostenibilità: le emissioni inquinanti di Co2 causate da Internet (nel 2020, secondo Greenpeace, Internet consumerà più energia di Francia, Germania, Canada e Brasile messi insieme) e l’impronta ecologica della stampa delle e-mail, stanno pesando su tutto il pianeta. E c’è chi comincia a capirlo.
Nei libri e nei giornali è ancora concentrata la possibilità di scambiare opinioni in maniera calma, argomentata, informata, credibile e tracciabile.
Benissimo. Detto questo, adesso trasferisco tutto sui social 🙂 …!