MILANO – 25 ottobre 2019 – Birra e pasta: cosa hanno in comune questi due prodotti? Entrambi sono eccellenze dell’industria alimentare italiana che i nostri connazionali apprezzano e consumano sempre di più. Un apprezzamento confermato anche dai dati* raccolti da AssoBirra secondo cui il 77% degli italiani – più di tre su quattro – beve birra e ben il 48,3% la sceglie per accostarla ai cibi a cui si abbina alla perfezione. Quale migliore abbinamento quindi se non con la pasta, simbolo della cucina italiana in tutto il mondo? Cibo del futuro, adatto a consumatori di tutte le età, è l’ingrediente probabilmente più versatile che esista. A dimostrarne la popolarità anche i dati di International Pasta Organization**, secondo cui negli ultimi 20 anni la produzione mondiale è passata da 9 a circa 15 milioni di tonnellate.
In occasione della Giornata Mondiale della Pasta che si celebra venerdì 25 ottobre, gli esperti di AssoBirra suggeriscono dei pairing speciali tra alcune celebri ricette della cucina italiana e gli stili birrai più apprezzati.
Mezze maniche alla carbonara e Pils
Uno dei caposaldi della cucina italiana è senza dubbio la pasta alla carbonara, piatto romano per eccellenza diventato ormai un classico la cui preparazione accende sempre il dibattito tra cuochi, esperti di gastronomia e semplici golosi. La ricetta originale prevede esclusivamente l’utilizzo del guanciale e del pecorino romano, niente cipolla o aglio, con cui si condiscono (a fuoco spento!) le mezze maniche, legandole con le uova sbattute e abbondante pepe nero. Per questa golosità il miglior abbinamento è un’ottima Pils: chiara, fresca e ben luppolata, il gusto dal finale secco e pulito è perfetto per la pasta alla carbonara.
Fun Fact: il primo lotto di birra Pils ha visto la luce nell’autunno del 1842 nella città Boema di Pilsen, in Repubblica Ceca, grazie a una ricetta sperimentata dal birraio Josef Groll ed è proprio dalla città ceca che questa birra prende il nome.
Trofie al pesto e Lager
Rimanendo nella più salda tradizione italiana, le trofie al pesto sono il fiore all’occhiello della cucina ligure: profumate, adatte ad ogni stagione e leggere, sono un primo piatto che soddisfa anche i palati più raffinati. Secondo la ricetta originale, il vero pesto alla genovese deve essere preparato con foglie giovani di basilico di Prà e con pinoli pisani. Il match perfetto è con la Lager che, grazie alla leggerezza che la contraddistingue, intensifica il gusto del pesto. Tra le birre più amate dagli italiani, la Lager è sinonimo di birra tout court: chiara, fresca, delicata e di media alcolicità, è l’abbinamento ideale di un pranzo veloce ma gustoso.
Fun Fact: le birre lager hanno origini lontane, l’invenzione risale infatti al 1500 e il loro nome significa “cantina”, poiché nel tentativo di mantenere più a lungo la stabilità della birra i mastri birrai provarono a stivarle in cave di montagna o in cantine di pietra.
Tagliatelle al ragù e Weizen
La domenica italiana ha alcune tradizioni irrinunciabili, tra cui spicca il pranzo in famiglia. E sulle tavole imbandite di tutto lo stivale non mancano mai le tagliatelle al ragù della nonna, ruvide e tirate a mano, condite con un succulento ragù frutto di una lenta e sapiente cottura. Che la nonna poi sia rossa, bionda o mora non è importante, ma con il ragù sarà meglio abbinare una Weizen, la birra di frumento per eccellenza, ricca e corposa. Questa birra bavarese un po’ fruttata si accosta perfettamente al caloroso pasto domenicale e alla ricchezza della pasta all’uovo, esaltandone i sapori.
Fun Fact: ancora oggi la produzione delle Weizen è regolamentata da una norma detta Reinheitsgebot (letteralmente requisito di purezza) emanata nel 1516 da Guglielmo IV di Baviera. Tale norma definisce chiaramente la produzione e la vendita della birra nella regione della Baviera.
Pappardelle ai funghi porcini e speck e Abbazia
L’autunno è la stagione dei funghi e le pappardelle con speck e funghi porcini sono l’ideale per gustare al meglio questo straordinario prodotto del sottobosco, soprattutto se accompagnate da una birra Abbazia. Il suo sapore deciso, la gamma olfattiva eterogenea e l’equilibrio tra dolce e amaro la rendono la candidata ideale per questo primo piatto.
Fun Fact: le birre Abbazia non sono quasi più prodotte all’interno dei monasteri, cui devono il nome. Oggi questa denominazione si usa per indicare le birre prodotte secondo le ricette originali dei monaci.
*Risultati dell’indagine “Gli Italiani e la birra” commissionata ad AstraRicerche da AssoBirra ed è stata realizzata tramite 1364 interviste ad un campione di individui – uomini e donne – fra i 18 e i 70 anni.
**Associazione senza scopo di lucro che si propone di promuovere il consumo e la conoscenza della pasta nel mondo.