L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015, fornisce un progetto condiviso per la pace e la prosperità per le persone e il pianeta, ora e in futuro. Al suo centro ci sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), che sono un appello urgente all’azione.
All’interno di questo obiettivi, tuttavia, non viene mai citata la parola “digital”.
“E quando parliamo di Identità Digitale – dichiara Francesco Bertuletti, AD e cofunder di Sblind, il primo social media geolocalizzato (a “kilometro zero”) nato per connettere tutti coloro che si trovano nella stessa area geografica – ci riferiamo a quella serie di azioni che ogni giorno mettiamo in atto nel mondo digital che unite tra loro tracciano una sorta di profilo virtuale del nostro io e del nostro modo di agire, permettendo così la costruzione appunto della nostra Digital Identity”.
Articolato su 3 grandi pilastri, il Social Sblind è la prima startup a livello globale che vuole accogliere i milioni di utenti che oggi considerano importante e forse vitale, la tutela ed il rispetto della propria identità digitale.
Essere Social vuol dire in primo luogo contribuire ad una qualità Sociale che possa migliorare la vita e le relazioni e che rispetti in primis la libertà e la personalità dell’individuo.
Ed ecco i 3 pilastri di Social Responsibility di Sblind:
- Un Decalogo di norme e regolamenti nei confronti degli Utenti Sblind;
- Valorizzazione delle relazioni e dei territori con un approccio km zero, nel coinvolgimento di persone, luoghi ed eventi;
- La scelta responsabile di un «Social Time» che garantisca e limiti la potenziale dipendenza digitale.
Il Decalogo Sblind stabilisce, ad esempio, che i dati degli utenti vengano trattati esclusivamente da Sblind e non ceduti a terzi; non vengono utilizzati algoritmi di profilazione per mappare i gusti o le scelte dell’utente Sblind; non vengono inseriti cookies di terze parti; non vengono inseriti cookies pubblicitari; ogni contenuto viene validato singolarmente; nessun comportamento viene mappato in App.
“Si tratta della prima dichiarazione globale di Social Digital Responsibility – aggiunge Bertuletti – L’obiettivo non è quindi la condivisione generalizzata per accumulare visual o followers nel mondo, ma creare un tessuto di condivisione che sia utile, positivo e costruttivo per l’intera comunità con la quale ci relazioniamo”.
Chiunque si trovi nel territorio selezionato potrà scoprire e visualizzare contenuti proposti e condivisi dagli Utenti. Si creeranno in questo modo innumerevoli «Social diversi».
Sblind lancia anche contestualmente il Social Time, il tempo massimo di utilizzo all’interno delle 24h della piattaforma. Un upgrade che getta le basi per un utilizzo socialmente responsabile e costruttivo di un Social Network. La limitazione automatica dell’App è il primo esempio concreto di Sostenibilità Digitale al mondo.
“L’attuale proposta Social – conclude Bertuletti – inizia a vacillare sulla percezione degli individui che qualcosa non funzioni come dovrebbe. Si intravedono scivolamenti verso soluzioni e progetti diversi, più specifici, più coerenti al proprio stile di vita. Chi non vorrebbe un social più rispettoso dell’individuo? Chi non desidera per il futuro delle prossime generazioni un’indipendenza di pensiero? Chi non rifiuta una schiavitù da algoritmo ?”.
I numeri sembrano dar ragione all’approccio rivoluzionario di Sblind: dalla Beta lanciata ad aprile 2021 nel territorio bergamasco e poi esteso a Brescia ed una parte di Milano, sono state quasi 1.000.000 le visualizzazioni singole e 24.000 i contenuti caricati. Segno di un desiderio non più tanto latente di cambiamento.
Sblind
Sblind nasce per colmare un vuoto creato proprio dall’evoluzione globalizzante dei Social più diffusi al mondo. Sblind vuole ricreare un mini ecosistema nel quale le persone, i luoghi le attività si possano riconoscere.
L’attuale proposta Social comprende una moltitudine di opzioni che rendono la fruizione di contenuti
potenzialmente infinità e variegata, intrisa di algoritmi e strumenti di Intelligenza Artificiale che minano la capacità critica di scoprire e ricercare ciò che davvero interessa. Il progetto Sblind vuole ridare spazio ad una condivisione che sia basata sulle relazioni, sul territorio e sulla scoperta di ciò che ruota nel nostro mood.